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giovedì 24 ottobre 2013

I mesi pre-dialisi

I mesi prima della dialisi non sono stati facili. La stanchezza e la debolezza mi rendevano difficile guidare l'auto, fare le scale o anche solo camminare. Ero un quarantenne in un corpo di un novantenne.

La mattina al risveglio ero stanco come dopo aver giocato una partita di calcio e passavo mezz'ora sul water a vomitare succhi gastrici. Al pomeriggio dovevo riposarmi. La notte mi svegliavo all'improvviso con i crampi alle gambe. E sullo sfondo la prospettiva della dialisi.

Almeno tre anni di dialisi, prima di sperare in un trapianto. Questo diceva il dottor Lupo durante le visite. Impossibile pensare di viaggiare in libertà, tre volte la settimana dovevo essere in Ospedale per circa quattro ore.


Ero sconfortato, ma tutte le volte che entravo in ospedale ero riconoscente di vivere in un Paese con la sanità gratuita e pubblica. Entrare in un ospedale e sapere che ti cureranno, anche se sei povero, è una conquista sociale che in molti forse sottovalutano.

Stavo male e la prospettiva era nera. Le informazioni su internet era contraddittorie e quando vedevo il dottor Lupo mi dimenticavo sempre qualcosa da chiedere. Rimanevo nel dubbio e mi tormentavo. Veronica mi sopportava a fatica





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